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Il fenomeno del 2014 si chiama "selfie"

Una tentazione alla quale nessuno sa resistere. Da soli o in gruppo. Meglio se dall'alto e rigorosamente "fai da te". L'autoscatto 2.0 finisce nello Zingarelli, costretto ad adeguarsi alla moda dei tempi inserendo alla lettera "s" la definizione di selfie: già perché il 2014 è stato - in tutto il mondo - l'anno delle fotine. E d'altronde al fascino irresistibile di smartphone e social network hanno ceduto proprio tutti.
Dopo l'ormai famosissima foto della notte degli Oscar, abbiamo visto anche gli scatti dei potenti: come quelli di Obama, Renzi e perfino di Papa Francesco... Ma guai a pensare che sia una semplice istantanea. Ora che è tutto automatico, il selfie ha sostituito l'autoscatto e anche l'autografo. Ma affinché sia perfetto è necessario studiare, provare e ricliccare.
Lo sa bene Belen, che potrebbe salire in cattedra a spiegare le tecniche per un selfie in grande stile: la posa, l'inclinazione, l'espressione. Come lei, tutti coloro che hanno fatto del primo piano d'autore quasi un mestiere: a tavola, in ufficio, in vacanza e addirittura in bagno.
I vip cercano consensi e like per l'ultimo capo acquistato, la messa in piega o il nuovo look...La gente comune posta foto per comunicare al mondo di esistere qui e ora. un'epoca - questa - in cui basta un click per esserci e rimanerci. Insomma si selfie chi può!

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